Professione Investitore
Cosa influenza il prezzo delle azioni?
I prezzi delle azioni salgono e scendono continuamente.
Ma perché i prezzi si muovono? Chi decide quale sarà il prezzo del giorno?
I prezzi delle azioni salgono e scendono continuamente.
Ma perché i prezzi si muovono? Chi decide quale sarà il prezzo del giorno?
E’ più semplice scegliere una buona azienda restando investito e accettando la variabilità del mercato, rispetto a inseguire il successo cercando di indovinare ripetutamente i capricci del mercato.
Market timing o stock selection?
Per quanto folli siano state le ultime settimane, di gran lunga il fattore più critico che determina il nostro successo è il tempo. Una persona sta comprando a man bassa mentre un’altra sta vendendo (short) come un matto.
Chi ha ragione e chi ha torto?
Stiamo arrivando in quel periodo dell’anno in cui esperti e investitori professionisti elaborano le loro previsioni annuali per il prossimo anno. Il punto di un processo di investimento non è indovinare, ma consiste nel prendere decisioni ad alta probabilità.
Nessuno è abbastanza bravo da avere sempre ragione.
In conseguenza dell’applicazione di questi valori la liquidità inizierà a muoversi e ci sarà anche (non solo) chi farà leva su certe paure per proporre prodotti che affari non sono.
Per il risparmiatore invece di inseguire l’offerta meravigliosa sarebbe più produttivo tentare di spostare in avanti nel tempo il potere di acquisto dei propri risparmi.
Per farlo con successo occorre ti venga data consapevolezza.
Molte persone, oltre a trascorrere inutilmente ore e ore a preoccuparsi della Borsa, si preoccupano inutilmente dell’economia discutendo animatamente sulla possibile crescita o di una recessione imminente. Partono da certe ipotesi economiche e proseguono acquistando titoli che si inseriscono perfettamente in questa sorta di loro grande visione. È un atteggiamento discutibile perché, per cominciare, nessuno è in grado di prevedere l’economia.
Più convincente, invece, acquistare un’attività economica che possa avere buone prestazioni indipendentemente dal contesto.
Jim O’Shaughnessy è uno dei pochissimi investitori professionali che può davvero vantarsi di aver cambiato il modo in cui le persone si avvicinano al mercato azionario. Il suo lavoro ha portato alla ribalta il potere di ciò che lui chiama ‘fundamental quant‘. I suoi studi pionieristici sono diventati una continua ricerca dei fattori più comunemente associati alla sovraperformance. Quella che segue è la sua filosofia in 22 tweet.
Il modo migliore per spiegare i movimenti di mercato è quello di usare il concetto di “Mr. Market” di Warren Buffett, da lui utilizzato per fare miliardi di dollari e mantenere la calma quando tutti intorno a lui perdono la testa.
Il mercato azionario è incline a fluttuazioni selvagge. L’investitore non si concentra sui risultati operativi dell’azienda a cui si riferisce il suo titolo, come al contrario fa l’imprenditore, ma preferisce che le sue emozioni influenzino le decisioni di acquisto e di vendita. Molti investitori si concentrano sulla tempistica del mercato. In altre parole, cercano di prevedere il mercato attraverso la direzione, il momentum o altri indicatori che credono possano predire il futuro. Non si rendono conto che è più facile sbagliare una previsione macroeconomica o geopolitica piuttosto che la selezione di una buona azienda.
Nel rapporto tra private banker e cliente, a differenza del passato, hanno sempre più rilevanza le tematiche non esclusivamente finanziarie. L’attività di Private Banking si pone come strumento idoneo per la ricerca di soluzioni personalizzate al fine di preservare il patrimonio personale e familiare nonchè di gestire il passaggio generazionale in tutte le diverse accezioni. Ecco un esempio di successo.
L’Art. 372 c.c. (Investimento di capitali) recita: i capitali del minore devono, previa autorizzazione del giudice tutelare, essere dal tutore investiti …
La Direttiva MiFID: la direttiva 2004/39/CE include la “consulenza in materia di investimenti” tra i servizi (e le attività) di investimento. Tale servizio viene definito come “la prestazione di raccomandazioni personalizzate ad un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa dell’impresa di investimento, riguardo ad una o più operazioni relative a strumenti finanziari”…
Oggi la borsa sale del 3% …e c’è chi telefona al proprio consulente finanziario con la classica domanda “perchè non mi hai fatto comprare? hai visto come è salita la borsa?”
Oggi la borsa scende del 3% …e c’è chi telefona al proprio consulente finanziario con la classica domanda “perchè non mi hai fatto vendere? hai visto come è scesa la borsa?”…
E’ il metodo dell’indovino, del prevedere e annunciare l’avvenire, di divinare cose future o nascoste, che a volte il risparmiatore si aspetta dal proprio consulente finanziario.
Periodicamente vengono pubblicate le classifiche dei migliori fondi, quelli a cinque stelle, quelli che dall’inizio dell’anno performano meglio, quelli che hanno performato meglio nel triennio, ecc ecc. Ognuno confeziona la sua classifica in funzione di quello che pensa possa piacere di più al lettore/risparmiatore. Perchè il rendimento conseguito dal gestore differisce MOLTO spesso da quello conseguito dal risparmiatore?
L’eredità avrà di nuovo un ruolo importante nel XXI secolo, paragonabile a quello che ha avuto nel passato. Una scarsa cultura d’impresa rivolta al passaggio generazionale, in aggiunta ad eventi ordinari o straordinari, possono polverizzare il valore di aziende costruito nell’arco di decenni.
Nella giornata del 26 giugno è giunto a realizzazione il piano di intervento predisposto per la soluzione della crisi della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Si parla di “Burden sharing”, un nuovo termine destinato ad entrare nel linguaggio comune del risparmiatore dopo l’ormai tristemente noto bail-in.
Il risparmiatore alla continua ricerca dei rendimenti fissi e “sicuri” cui era abituato in passato si scontra spesso con delusioni cocenti; dovrebbe essere reso consapevole che un patrimonio è sempre e comunque esposto ai rischi e non può decidere di non rischiare; può esclusivamente, nel lungo termine, scegliere quali rischi è disposto a tollerare per costruire la performance, liberandosi da quelli che ritiene eccessivi.
Ogni giorno i nostri clienti assistono al dibattito di noi operatori del settore finanziario su quale forma di consulenza sia migliore: indipendente o non indipendente?
La produzione di polizze di ramo I (gestioni separate) ha confermato anche nel 2016 il suo ruolo principale con un ammontare premi pari a oltre € 62.8 mld, raccogliendo oltre il 72% dell’intera nuova produzione vita. L’analisi della nuova produzione per canale distributivo conferma ciò che già aveva rilevato Banca d’Italia: il collocamento di questi prodotti viene incentivato allo sportello per sostenere i ricavi da commissioni.
La mancata comprensione del concetto di rischio da parte dei risparmiatori crea loro molte delle insoddisfazioni legate agli investimenti finanziari. L’individuo si confronta col rischio, oltre che con avversione, anche con atteggiamento di sfida attraverso una continua ricerca del superamento dei propri limiti.
Nelle ultime settimane tutti gli organi di informazione televisivi e non (stampa) hanno fatto a gara nel dare notizia dell’aumento dei costi dei conti correnti.
Non esiste un unico modo corretto per definire il concetto di rischio: è decisamente meglio capire le sue diverse declinazioni piuttosto che cercarne una definizione univoca.
“Se dovessero essere rimborsati i depositi garantiti delle 4 banche la somma ammonterebbe a 12,5 miliardi di euro; una cifra che il Fondo non ha e non avrà mai”.
Ola Svenson, professore e ricercatore di psicologia comportamentale, in uno dei suoi noti studi accademici, sottopose una semplice domanda ad un campione di persone scelte per il test: “vi sentite dei guidatori superiori alla media?”
I grandi investitori, da Warren Buffet a Ed Seykiota, nel momento in cui decidono di fare investimenti hanno ben presente la filosofia che li guiderà e vi rimangono fedeli applicando le regole che si sono auto-imposti con metodo e disciplina.
I grandi investitori, da Warren Buffet a Ed Seykiota, nel momento in cui decidono di fare investimenti hanno ben presente la filosofia che li guiderà e vi rimangono fedeli applicando le regole che si sono auto-imposti con metodo e disciplina.
I mercati finanziari, da tempo, non sono di buon umore; la Cina rallenta, la Fed alza i tassi, la deflazione sembra possa riaffacciarsi in Europa, il crollo delle materie prime ed una situazione geopolitica infiammata, alimentano la situazione d’incertezza e di sentiment negativo. La classica situazione ideale per i media dell’informazione.
È difficile rinunciare a strategie di investimento che si sono rivelate efficaci per lungo tempo. Dal canto loro, oggi gli investitori farebbero bene a non essere prigionieri delle loro abitudini. Verso cosa rivolgersi allora? Come riesce il risparmiatore ad assorbire i giusti contenuti riguardo ai vari strumenti finanziari senza perdersi nel vortice delle informazioni, spesso troppo veloci, che rimbalzano scomposte nel web o sugli organi di informazione?
Il decreto legge approvato il 22 novembre dal Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al salvataggio di quattro banche italiane “malate” ora in “amministrazione straordinaria”: Banca Marche, Popolare dell’Etruria e del Lazio, CariChieti e Cr Ferrara. Tuttavia la realtà dei fatti è che al salvataggio contribuiranno, oltre al Fondo di Risoluzione, anche i risparmiatori possessori di azioni o obbligazioni subordinate, che per loro natura sono anch’esse esposte al rischio d’impresa.
12La Banca d’Italia, molto attiva con le ispezioni, ha messo a nudo i buchi delle mini banche; dalle ispezioni di Banca d’Italia è parso evidente che la politica degli affidamenti in alcuni istituti locali è decisamente peggiore di quella dei big. La sintesi è che erano troppo connesse col territorio.
L’aumento di volatilità verificatosi a partire dalla fine del mese di agosto è stato guidato da una combinazione di elementi. Ma perché accadono questi episodi di forte e intensa volatilità? Sui mercati finanziari operano sostanzialmente due figure professionali: lo speculatore e l’investitore.
L’obiettivo di un quadro credibile a livello globale di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi che non gravi sull’intera collettività (bail-in) è diventato un’iniziativa politica sostenuta dal G20 fin dal 2009. Il 2 luglio scorso il Parlamento italiano ha approvato la legge delega per il recepimento della normativa BRRD che istituisce il bail-in nel nostro paese dal 1 gennaio 2016.
Impennate e vorticose discese si sono succedute con una frequenza mai vista in tempi recenti, i mercati finanziari sono stati vissuti come una corsa sull’ottovolante e tutti i portafogli, più o meno diversificati, hanno mostrato le loro spine. È illusorio ritenere che l’individuo possa sottrarsi al condizionamento dei comportamenti collettivi specie quando questi assumono carattere di euforia o di panico.
È notizia del 20 maggio che Banca Marche, commissariata da Bankitalia, non ha rimborsato un prestito da 1,8 miliardi di euro al Credito Fondiario, il quale ha deciso di realizzare le garanzie. Immediato è stato il crollo dei bond di Banca Marche, che sono precipitati a 29 centesimi.
In questi giorni i mercati stanno vivendo una fase lateral-discendente dopo la corsa dei mesi scorsi. Buy or Sell? Come definire questa fase: trappola per orsi e occasione d’acquisto oppure trappola per tori e inizio di una correzione più profonda?
Il 27 giugno del 2013 l’Unione europea ha approvato una procedura comune di risoluzione delle crisi bancarie. A partire dal 1 gennaio 2016 si passerà dal salvataggio esterno o “bail-out”, al salvataggio interno o “bail-in”.
“The trend is your friend” è uno dei detti più noti, anche se la versione completa dovrebbe essere: “The trend is your friend, until the end when it bends”. Secondo Charles Dow, uno dei padri dell’analisi tecnica, il mercato segue delle tendenze. Come individuare le inversioni di tendenza? Ci sono solo due scelte.
L’aria è quella del rialzo; la Borsa italiana si sta muovendo. Il dilemma è decidere se comprare, o attendere ulteriori conferme. Per la porzione di portafoglio destinato alle “scelte tattiche”, in questi momenti, è di aiuto la metodologia sistematica.
Nella costruzione dei portafogli per la parte “core” mi affido a gestori con una visione globale e con competenze locali. Questo perché ritengo che il processo di costruzione del portafoglio non possa essere frutto del caso o di sensazioni, quindi “discrezionale”.
Quando decidiamo di assumerci dei rischi, quali sono gli aspetti motivazionali che ci spingono in questa direzione? È risaputo che alcune persone abbiano una certa predilezione per le emozioni forti.
A causa di quanto accaduto negli ultimi 15 anni sui mercati azionari e obbligazionari, oggi molti risparmiatori preferiscono detenere liquidità a lungo termine piuttosto che adottare soluzioni d’investimento adatte a soddisfare in maniera più efficace le loro esigenze future.
La maggior parte degli investitori dichiara di non gradire le oscillazioni dei mercati; tuttavia la volatilità è un male necessario per conseguire rendimenti superiori alla media.
Non è facile per il consulente riuscire a far comprendere all’investitore l’importanza dell’holding period in relazione al rischio assunto. Per molti risparmiatori, il modo più significativo di comprendere il rischio consiste nell’immaginare lo scenario peggiore.
Alternative Ucits: come funzionano, e perché è importante averli in portafoglio? Questi prodotti, se ben gestiti, sono in grado di rendere più efficiente il portafoglio del cliente grazie alla decorrelazione che presentano con i mercati.